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Film documentario "La culla delle aquile"
di Claudio Martinotti e Alessandro Pugno
Sarò sintetico e con notevole sacrificio mi autolimiterò nello scrivere, perché so che avete poco tempo per leggere (esattamente come me), ma non potevo esimermi dallo scrivere qualche nota personale su un film documentario che ho visto in anteprima, alcuni giorni fa, alla sede di Casale Monferrato del Parco Fluviale del Po. Mi riferisco a "La culla delle aquile" di Alessandro Pugno che descrive gli ultimi abitanti ed i luoghi di Realdo, frazione di Triora (il famoso "paese delle streghe", uno dei Borghi più Belli d'Italia, in provincia di Imperia, entroterra ligure ...). Esporrò solo alcune delle numerose emozioni e considerazioni che il film ni ha suscitato.

In primo luogo ho rilevato la forte affinità procedurale tra il modo del regista di percepire le genti ed i luoghi e quella che ho sempre applicato anch'io, che senza saperlo, da decenni, facevo turismo responsabile (come lo si definisce da alcuni anni), nel senso che ogni volta che mi recavo in visita in qualche luogo (più per motivi di volontariato che di turismo), ho sempre cercato di non essere invadente e superficiale, ma attento, rispettoso, sensibile, ecc. cercando di conoscere, capire, comunicare ..., fino ad integrarmi e sentirmi parte dell'ambiente locale (inteso come unità localistica peculiare, inscindibile unione di esseri viventi e natura) in brevissimo tempo e come se ne facessi parte da sempre. E' un modo per percepirne la vera essenza, il genius loci, l'anima dei luoghi e delle genti.

Ed il regista lo dimostra nella qualità complessiva del film prodotto, privo di sbavature e di incongruenze, e ricco di umanità, sincerità, semplicità, genuinità, purezza e durezza al tempo stesso (come è la vita stessa), con alcune riprese che sono veri e propri voli poetici e scorci realistici d'antologia ... ed a un simile risultato puoi pervenire solo se sei riuscito a divenire parte integrante dei luoghi e delle genti che descrivi.

... Situazioni come quelle descritte nel film, di luoghi che sopravvivono grazie alla presenza di pochi anziani che vi permangono ed alcuni giovani che vi tornano occasionalmente e che ancora sentono il legame con la propria terra, sono numerose nel nostro Paese. Mentre assistevo all'anteprima, mi venivano in mente alcuni borghi da me visitati nella Val d'Ossola e nella Val Grande (la più grande area wilderness d'Italia nonché Parco Nazionale) che ognuno di essi a sua volta meriterebbe un film di qualità eccelsa come questo ... le differenze sussistono più che altro nel fatto che questi luoghi tendono ad essere riscoperti da genti straniere, non native, ma che comunque contribuiscono alla loro rinascita e rivitalizzazione, con rispetto e perseveranza. Perché sembra incredibile a dirsi, ma sono in molti che abbandonano le cosiddette comodità cittadine per recarsi a vivere in luoghi scomodi ed isolati, per condurre mestieri faticosi e non redditizi, per ritrovare la propria dimensione spirituale ed una convivenza civile fatta di attenzioni reciproche, solidarietà spontanea e comunicazione costante e confidenziale, che si era totalmente smarrita ...

Non è un film puramente naturalistico e neppure solo antropologico, è un documento visivo di vita vissuta, condivisa e partecipata, ricco di immagini d'amore per i luoghi e per le persone e la loro vita ... non lo si può catalogare facilmente e riduttivamente, posso solo dirvi che merita di essere visto. Altro non voglio dirvi, altrimenti mi contraddirei con la promessa di brevità che ho pronunciato all'inizio, non vi rimane che fare di tutto per vederlo anche Voi ...

Calorosi Saluti.
Claudio

Troverete un'anteprima su You Tube: http://it.youtube.com/watch?v=WXMhIXQZFic

Questa è la storia di alcuni di noi, di un gruppo di persone che, vivendo isolati dal mondo moderno, hanno mantenuto una purezza ed una chiarezza mentale che per noi, poveri cittadini urbani e suburbani, si va a perdere ogni volta che torniamo a casa e accendiamo la televisione. Guido, Giuliana, Anna, Francis e gli altri personaggi di questa storia hanno operato una scelta di vita a contatto con la natura: vivono in un paesino arroccato sulle Alpi Liguri, le loro radici sono nella montagna e da essa traggono il loro sostentamento quotidiano. Sono in pochi, ma si bastano perché si vivono fino in fondo. Curando il loro paesino e mantenendone intatta la memoria, custodiscono una culla per il futuro dell¹umanità.

A presto,
Alessandro Pugno - Papavero Films
http://www.papaverofilms.com


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